Il regista teatrale: i mestieri del teatro

Il teatro, fino alla fine del XIX secolo, non prevedeva una figura specifica con il compito di organizzare uno spettacolo e tenerne le redini. Tutto era affidato al significato intrinseco e inequivocabile del testo drammatico. La necessità di una figura esterna, il regista teatrale, capace di rimanere distaccata dall’emotività dell’attore venne espressa dopo le rivoluzioni introdotte da Wagner.

Precedentemente, alcune delle mansioni erano affidate alla figura del capocomico, antenato del regista, un attore con molta esperienza che  tesseva lo spettacolo attorno alla sua persona. Questo portava, a volte, ad eccessi di egocentrismo e spettacolarità poiché esso era all’interno della scena.

Il regista teatrale


La figura del regista, convenzionalmente fatta nascere a Parigi nel 1887 con le regie di  André Antoine al Théatre Libre, diventa il punto di riferimento per la creazione di ogni spettacolo. La principale differenza tra questa figura e le figure professionali che precedenti è che il regista non si limita a svolgere funzioni di scelta del repertorio, coordinamento e amministrazione, ma si configura come il vero e proprio autore dello spettacolo; colui, che è responsabile ultimo di tutte le scelte artistiche e del significato che l’opera compiuta dovrà veicolare.

Figura di riferimento per tutti gli operatori coinvolti nella creazione dello spettacolo, gode di libertà e autonomia decisionale sotto ogni aspetto. È il regista a scegliere i propri collaboratori, in accordo con i responsabili della produzione. Un bravo regista teatrale è una delle principali condizioni per garantire la buona riuscita di uno spettacolo.

Il regista ha la responsabilità di redigere il progetto di regia, documento deve contenere tutte le informazioni preliminari riguardanti lo spettacolo:

  • Titolo della rappresentazione
  • Nome dell’autore del testo
  • Riassunto della trama e i principali avvenimenti
  • Elenco dei collaboratori
  • Necessità tecniche
  • Ipotesi del periodo di debutto
  • Bozzetti di scena e costumi (o modelli tridimensionali in scala o simulazioni al computer)

“Far funzionare uno spettacolo” significa soprattutto dettare i tempi teatrali dello svolgimento del testo, dare intenzioni agli attori o ai cantanti per centrare il significato drammaturgico di ogni ruolo,  dialogare con il direttore d’orchestra nel caso di un’opera musicale, dialogare con scenografo, coreografo, e creare luci che sappiano “narrare” e completare le scene.


Concludendo è quindi importante sottolineare che qualsiasi spettacolo, che sia teatro di prosa, lirico, balletto, concerto, musical, cabaret, o qualsiasi intrattenimento che preveda la presenza di uno o più artisti, presuppone la collaborazione di tutte le figure coinvolte perché l’obiettivo finale venga raggiunto.

La realizzazione di un progetto artistico di livello dunque è un lavoro di gruppo, nel quale le diverse competenze sia di chi compare davanti allo spettatore e di chi opera dietro le quinte hanno lo stesso valore: tutti devono cooperare in armonia sotto la vigile guida del regista teatrale.

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