Cosa è un’orchestra? Un lavoro di squadra!

La prima volta in cui si è parlato di orchestra fu durante la nascita del teatro greco nel V secolo a.C., dove questa parola denominava lo spazio riservato all’azione del coro: la zona, di forma circolare dove il coro compiva le sue evoluzioni. Successivamente quest’area divenne semicircolare, venendo a meno il movimento dei coristi.


Quando nel XVII secolo venne costituita definitivamente l’orchestra moderna, la parola passò a significare il complesso degli strumenti, dei loro esecutori nonché il luogo che occupano nei teatri, spesso  ancora della forma semicircolare originaria.


L’orchestra moderna nasce contemporaneamente al dramma in musica, la rivoluzione musicale avvenuta Firenze negli ultimi anni del XVI secolo. Questo nuovo stile musicale vede l’orchestra come esecutrice di musica che accompagna il dramma cantato dai cantanti lirici e il coro; la musica cominciò a colmare i vuoti e gli arresti dell’azione scenica, mediante intermezzi strumentali creando un continuo melodico nelle scene ed assumendo un valore prima sconosciuto.


Come è composta l’orchestra sinfonica

L’orchestra è il risultato di un lavoro di squadra che comprende numerose voci differenti:

Il direttore

La necessità di dare una guida ritmica ed espressiva ad un’insieme di esecutori strumentali e vocali fu necessaria fin dall’antichità, anche se questa figura si limitava alla mera funzione di marcatempo.


Durante il XVIII queste figure divennero divennero gli stessi compositori, ma solamente nel secolo seguente si viene a formare la vera e propria arte direttoriale moderna nella quale il direttore cessa di essere anche esecutore (clavicembalo) e assume la sua definitiva figura di musicista che non solo concerta e coordina l’insieme ritmico dell’orchestra, ma trasmette ad essa  la sua interpretazione a mezzo unicamente di gesti.


I movimenti del direttore

La tecnica del direttore si divide in ritmica ed espressiva: al braccio destro viene assegnato il compito di segnare il ritmo attraverso gesti convenzionali; il braccio sinistro invece ha funzioni quasi esclusivamente espressive. Il compito è di rendere quello che R.Wagner chiamava il melos della musica cioè il complesso lineare dei sentimenti vari che costituiscono nella loro successione il vero contenuto dell’opera d’arte musicale.


Le sezioni o famiglie che compongono l’orchestra

Gli archi

Questa sezione forma l’ossatura dell’orchestra sinfonica; suddivisa in violini primi e secondi, viole, violoncelli e contrabbasso. Questi rappresentano la sezione più numerosa.

Il ruolo di primo violino è quello di più grande prestigio in tutta l’orchestra, è anche portavoce dell’intero gruppo;  per tale ragione è posizionato in prima fila a sinistra del direttore, mentre il primo violoncello è alla destra del maestro.

I legni

Questi sono suddivisi in: flauti, oboi, clarinetti e fagotti, ciascuno dei quali suona una parte diversa.
Di solito ci sono due esecutori per strumento.

Gli ottoni

Questi sono suddivisi in: quattro corni, tre trombe e tre tromboni. A volte si aggiungono la tuba, il trombone basso.

Le percussioni

Questi sono suddivisi in: tamburo militare, grancassa, piatti e triangolo. Nella musica del Novecento troviamo composizioni che richiedono anche dieci o più percussionisti. Solitamente vengono impiegati uno o due musicisti, ciascuno dei quali si occupa di diversi strumenti.

Le arpe

Se richieste dalla partitura all’organico si possono aggiungere due arpe.


La disposizione di un’orchestra sinfonica dipende dalla partitura scelta. Di solito il palcoscenico per i concerti di musica classica è digradante, in modo che le file posteriori possano vedere il direttore d’orchestra e in generale per facilitare l’amalgama del suono.

 

L’orchestra come esempio di “lavoro di squadra”


Il lavoro di un’orchestra è un esempio significativo di come un lavoro di squadra possa essere vincente. Se l’orchestra non suona bene assieme, la partitura non può essere realizzata e l’arte non viene espressa; è necessario che ogni elemento conosca perfettamente il proprio compito e sappia ascoltare, seguire, e suonare assieme agli altri per culminare in una perfezione armonica e temporale comune.


Così, qualsiasi team di lavoro in qualsiasi ambito dovrebbe avere queste caratteristiche comuni sia di conoscenza individuale che di ascolto del prossimo per poter raggiungere un obiettivo comune in maniera brillante.

Ecco che scopriamo come il lavoro del musicista non sia poi così distante da qualsiasi altro lavoro.

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